Sono nato a Caserta nel 1947 ed ho trascorso i primi dieci
anni della mia vita nel Giardino Inglese della Reggia di
Caserta, in una casina vanvitelliana dove abitavano i miei
nonni materni e lì, tra le raffinate bellezze artistiche
della Reggia, così maestosamente e diversamente articolata,
con il "parco all'italiana" che, dopo una serie di grandi
vasche e fontane culmina con la Cascata del Torrione e con
il Bagno di Diana e Atteone, e il "giardino all'inglese",
dove l'architettura del paesaggio si adatta ad assecondare
la configurazione naturale dei luoghi con i geniali
interventi quali un piccolo lago artificiale e il già
"romantico" Bagno di Venere, si è nutrito il mio spirito
artistico in quanto ero solo a giocare e a fantasticare in
quel giardino incantato tra gli alberi, gli uccelli, l'acqua
e i pesci del lago e la bellezza delle sculture che
sembravano vivere in questo posto magico. Vorrei riuscire a
descrivere compiutamente questo luogo perchè e quello che
piu' ha influenzato il mio carattere e il mio senso
estetico. Ancora oggi, andando a ritroso con la memoria,
penso che siano stati quelli gli anni piu' importanti nella
mia formazione di uomo e di artista.
A dieci anni, con la mia famiglia, sono andato a vivere a
Napoli, una grande città, senza prati né boschi, con grandi
palazzi, strade strette e tortuose densamente abitate e
ricche di vita, ma mirabilmente affacciata su un mare
stupendo. E' la prorompente e struggente bellezza della
natura che si manifesta in un'altra dimensione e qui lo
sguardo si perde in questi spazi infiniti del Golfo di
Napoli, il Vesuvio, Posillipo, Sorrento, Positano, Amalfi,
Capri, Ischia e i Campi Flegrei. Mi sono sempre chiesto
perchè dove la natura è avara di bellezze naturali l'uomo si
è attivato a creare spazi architettonici vivibili, mentre là
dove la natura è stata grandiosamente generosa ha cercato di
distruggerla.
Avevo otto o nove anni quando un mio zio mi regalò una
scatola di colori ad olio (ancora ne conservo qualcuno) e
avevo solo quindici anni quando in vacanza ad Ischia portai
due miei dipinti ad olio su carta cm 50 x 70 in una
galleria. Il giorno seguente la gallerista mi chiamò per
dirmi che li aveva venduti ad un signore inglese che voleva
conoscermi. Bene, questo signore, che poi risultò essere un
armatore, venne a Napoli e comprò tutti i quadri che avevo.
Da allora è iniziata la mia professione di pittore. A Napoli
ho compiuto i miei primi studi scientifici ed artistici ed
ho insegnato fino al 1991. L'anno successivo mi sono
trasferito a Roma, dove ancora vivo e lavoro. Roma è stata
la terza tappa fondamentale nel mio percorso artistico
perchè con la sua ricchezza di storia e di arte ha nutrito
ulteriormente il mio spirito artistico nel senso del
"comunque bello" ed ha influenzato la mia ricerca pittorica
rivolta alla composizione di opere che rifuggono la realtà
ed esprimono una loro intima bellezza. A Roma, quindi lavoro
nel mio studio e, gestisco con alcuni colleghi la Galleria
d'Arte "Palazzo Margutta" in via Margutta, 55.